La valorizzazione del patrimonio culturale come chiave strategica per uno sviluppo inclusivo e sostenibile dei territori

 

— La visione —

Nel settembre 2015 la Risoluzione del Parlamento Europeo “Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l’Europa sottolinea che i progetti FESR legati alla valorizzazione del patrimonio culturale rappresentano un esempio pratico di governance multilivello e di valida applicazione del principio di sussidiarietà e costituiscono un importante elemento della spesa del FESR; sottolinea l’importanza dei progetti culturali transfrontalieri che contribuiscono a rafforzare la coesione economica e sociale e incoraggiano l’inclusione; invita a questo proposito a rafforzare e sviluppare ulteriormente azioni di sostegno dei finanziamenti attraverso accordi di partenariato pubblico-privato”[1].

Ma qual è questo nuovo modello? C’è ancora poca chiarezza sull’esatto perimetro e caratteristiche di questo sistema integrato. Poca chiarezza sul modello di governance, nel dettaglio del processo di gestione, sulle filiere coinvolte e sugli strumenti per moltiplicare gli effetti benefici dell’integrazione di filiere territoriali e del coinvolgimenti di nuove imprese locali ad alto tasso di innovazione, poca chiarezza infine sulla nuova narrativa che dovrebbe rigenerare i beni culturali trasformandoli definitivamente in beni pubblici, quindi sul linguaggio tecnologico e sulla stessa lingua che racconta le trasformazioni culturali (a partire dall’instabilità del concetto di “valorizzazione”).

Una interpretazione maggiormente inclusiva rispetto a quella diffusa nel passato, attraverso l’intervento e la coalizione di nuovi attori sociali, può invece trasformare spazi culturali e siti archeologici in nuovi spazi pubblici in grado di intercettare audience finora escluse dalla fruizione culturale e generare sviluppo sostenibile ed inclusivo.

Questa appare la modalità più efficiente e coerente di coniugare il patrimonio culturale Europeo con l’innovazione e la creatività, stimolando inclusione sociale e condivisione di conoscenze, e producendo a cascata ampie ricadute economiche sul territorio.

Alla luce delle indicazioni della Commissione Europea citate nei Riferimenti normativi, del progetto “Roma Gran Tour” disegnato per la città di Roma nel 2013 e di alcune buone pratiche di governance collaborativa testate in diverse città italiane e in diversi contesti sociali e urbani è possibile e necessario, quindi, individuare e testare nel nostro Paese un Modello Integrato Collaborativo Tridimensionale di valorizzazione di siti archeologici e spazi culturali, relativo al patrimonio sia materiale sia immateriale.

 


 




		

 


 


[1] Risoluzione del Parlamento europeo dell’8 settembre 2015 Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l’Europa (2014/2149(INI))http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2015-0293+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT
[2] http://en.unesco.org/creativity/cdis/[3] http://ec.europa.eu/culture/library/publications/cci-policy-handbook_en.pdf
[4] http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/etudes/join/2012/474563/IPOL-CULT_ET(2012)474563_EN.pdf
[5] http://www.unesco.org/new/fileadmin/MULTIMEDIA/HQ/CLT/images/FinalHangzhouDeclaration20130517.pdf
[6] http://register.consilium.europa.eu/doc/srv?l=EN&f=ST%209129%202014%20INIT
[7] http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=COM:2014:477:FIN

[8] http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/HTML/?uri=CELEX:52014XG1223%2801%29&from=EN Recalling: 1. the Council conclusions of 26 November 2012 on Cultural Governance (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=OJ:C:2012:393:TOC ) that underlined the importance to make cultural governance more open, participatory, effective and coherent and invited Member States to promote a participatory approach to cultural policy-making; 2. the Council conclusions of 21 May 2014 on cultural heritage as a strategic resource for a sustainable Europe (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=OJ:C:2014:183:TOC ) that recognised that cultural heritage has a cross-sectorial policy relevance and plays a specific role in achieving the Europe 2020 strategy goals for a smart, sustainable and inclusive growth, and called on Member States to promote long-term heritage policy models that are evidence-based and society- and citizen-driven;

[9] http://www.eenc.info/wp-content/themes/kingsize/images/upload/MappingofpracticesintheEUMemberStatesonParticipatorygovernanceofculturalheritage.pdf

[10] http://www.encatc.org/culturalheritagecountsforeurope/wp-content/uploads/2015/06/CHCfE_FULL-REPORT_v2.pdf

[11] http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2015-0293+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT

[12] http://www.dps.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/AccordoPartenariato/1_AP__ITALIA_Sezione_1A.pdf

[13] In particolare il concetto di “sistema integrato” compare nel RA 3.3 – Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali: 3.3.2 Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, sportive, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e “tipici” [azione collegata ai RA 6.6 – 6.8].

[14] http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1424262987989_PON_CULTURA_E_SVILUPPO.pdf

[15] Si ragiona quindi su tutto il sistema delle filiere correlate, turismo, prodotti tipici, artigianato, aziende tecnologiche etc. Il PON stimola inoltre anche il coinvolgimento del “privato sociale” in una visione di sempre maggiore collaborazione pubblico-privato per la valorizzazione del patrimonio culturale, nonché del settore no-profit rispetto ai temi della coesione sociale (raising awareness, partecipazione e animazione locale, ecc.).

 


 



 


 


— DOCUMENTAZIONE IN FIERI —

Agenda Europea/internazionale

  • Unesco 2012 Culture for Development indicators[2]
  • Working Group of UE Member States Experts (Open Method of Coordination) on Cultural and Creative Industries Policy Handbook on “How to strategically use the EU support programmes including Structural Funds, to foster the potential of culture for local, regional and national development and the spill-over effects on the wider economy?[3]
  • European Parliament 2012 Use of Structural Funds for Cultural Projects[4]
  • Unesco 2013 The Hangzhou Declaration. Placing Culture at the Heart of Sustainable Development Policies, proclaims that culture is both a driver and an enabler for sustainable development and asks for culture to be included in the post-2015 development agenda with a goal of its own [5]
  • May 2014 – EU Culture Ministers called for The development of a strategic approach to cultural heritage[6]
  • July 2014 – the European Commission adopted the Communication Towards an integrated approach to cultural heritage for Europe[7].
  • November 2014 – Council conclusions on participatory governance of cultural heritage (2014/C 463/01)[8].
  • June 2015 – the European Expert Network on Culture delivered: Mapping of practices in the EU Member States on Participatory governance of cultural heritage to support the OMC working group under the same name (Work Plan for Culture 2015-2018)[9].
  • Settembre 2015 – Rapporto “Cultural Heritage for Europe”, promosso e sostenuto dalla Commissione Europea[10]
  • Settembre 2015 – Risoluzione del Parlamento europeo: Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l’Europa (2014/2149(INI))[11]

Agenda Italiana

  • Accordo di partenariato 2014-2020[12] tra governo italiana e Commissione Europea nel quale la cultura è ricompresa nell’OT6 e si anticipa il concetto di sistema integrato[13].
  • Il Piano Operativo Nazionale Cultura (PONC)[14]: per quanto riguarda il secondo Pilastro, l’obiettivo è di stimolare la crescita e competitività delle imprese e, al contempo, generare un “ecosistema creativo” rafforzando il sistema delle industrie culturali e creative in quanto “catalizzatori di innovazione”, con importanti ricadute sulle altre industrie[15].

— Percorsi —

  • Approfondire la parte teorica del modello e quindi testarlo in un piccolo attrattore

 


 


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